La gestione delle polveri: tecnologie additive e DPI
Il rischio polveri respirabili è presente in diversi ambiti di lavoro come l’agricoltura, la lavorazione del legno, la panificazione, le cartiere, l’edilizia, ecc. e rappresenta un pericolo per l’apparato respiratorio, il rischio di tumori e il rischio di esplosioni.
Un altro comparto lavorativo riguardante il rischio polveri è quello relativo all’uso delle macchine per tecnologie additive, ovvero quei processi che aggregano materiali al fine di creare oggetti partendo dai loro modelli matematici tridimensionali.
In questi processi sono impiegate sostanze (polveri e gas) che introducono dei pericoli dovuti alle loro proprietà intrinseche di poter produrre effetti negativi sulla salute o sulla sicurezza dell’uomo o dell’ambiente.
Il documento INAIL “La sicurezza nelle tecnologie additive per metalli. Fusione o sinterizzazione a letto di polvere. Linee di indirizzo” fornisce indicazioni sui pericoli correlati alle macchine che adottano la tecnologia Powder Bed Fusion.
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Il rischio polveri e la direttiva REACH
Le sostanze relative alle polveri e gas utilizzati devono essere trattate in considerazione delle relative caratteristiche di pericolosità, secondo le indicazioni della direttiva REACH (Regolamento CE n. 1907/2006).
Quando non è possibile evitare o ridurre sufficientemente l’emissione di sostanze pericolose, la macchina deve essere dotata delle attrezzature necessarie per captare, aspirare o precipitare le materie o sostanze pericolose al fine di proteggere le persone dall’esposizione.
Inoltre, qualora le sostanze pericolose siano combustibili o possano formare una miscela esplosiva con l’aria, andranno adottate precauzioni per evitare il rischio di incendio o di esplosione durante la captazione o l’aspirazione.
I dispositivi di protezione individuale
Le polveri tipicamente utilizzate per le lavorazioni sulle macchine hanno granulometrie medie tipicamente comprese tra 15 μm e 45 μm e, se aerodisperse, potrebbero essere inalate dagli operatori durante la fase di carico in macchina, durante la rimozione dei pezzi finiti e nelle fasi di manutenzione e pulizia della macchina stessa.
Gli operatori delle macchine e quelli coinvolti nelle operazioni accessorie, nelle operazioni di manipolazione delle polveri e nella manutenzione, devono avere in consegna e indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti e forniti dal datore di lavoro. I DPI devono essere adeguati ai rischi, alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro nonché tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore.
Infine, i DPI devono essere scelti e forniti ai lavoratori in funzione delle condizioni di svolgimento relative a tutte le fasi di utilizzo della macchina (caricamento e rimozione polveri, estrazione dei manufatti prodotti, fasi di pulizia, manutenzione, regolazione e setup, ecc.), ad esempio:
- maschera, semi maschera/facciale/respiratore in grado di filtrare le tipologie di polveri utilizzate;
- copricapo che eviti il contatto/ingresso delle polveri nelle orecchie, attraverso il cuoio capelluto e la pelle del collo;
- guanti in gomma monouso a tenuta sul polso e conduttori di elettricità statica;
- calzature di protezione ESDS o conduttive;
- tuta protettiva in materiale antistatico;
- occhiali di protezione contro fasci laser scelti in funzione della lunghezza d’onda del fascio.
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